17 marzo 2024
Lo spopolamento analizzato dalle professoresse Corazza e Tomassini.
ll fenomeno dello spopolamento inquadrato dalla giusta prospettiva, perché non è una questione localizzata e concentrata nelle zone montuose o periferiche, ma interessa e investe l’Italia intera: comprendere le aree interne, il calo demografico in atto da anni, per anche per via del progressivo e impietoso taglio dei servizi essenziali, significa comprendere le possibilità di futuro per tutto il Paese. E l’importanza del tema e soprattutto della necessità di una lettura che deve richiamare un’attenzione collettiva, di una nuova visione di collaborazione pubblico-privato, si riconosce anche nell’ampio spazio che di nuovo il quotidiano Sole 24 Ore, nel giornale in edicola oggi, domenica 17 marzo, ha dedicato al problema del declino demografico che affligge più della metà del territorio italiano mettendo bene in evidenza, fin dalla prima pagina, il valore del lavoro, degli studi condotti e dei risultati prodotti dall’Università degli Studi del Molise con il suo Centro di ricerca sulle aree interne, all’opera dal 2016.
Il principale quotidiano nazionale di economia, proponendo una puntuale ricostruzione dello status quo, sostenuta dagli ultimi dati aggiornati per quanto riguarda il calo demografico e la concentrazione dello stesso, ha chiesto alla professoressa Luisa Corazza, ordinaria di Diritto del lavoro e direttrice del Centro ARiA di UniMol, un’analisi sulle cause (l’idea del prezzo da pagare al processo di inurbamento ritenuto inevitabile e delle conseguenti disattenzioni al territorio più interno) di una situazione che appare allarmante e che spaventa, nonché la strada possibile per invertire la tendenza, come il recupero e la valorizzazione del patrimonio di consapevolezza acquisito con la Strategia nazionale per l’aree interne e il dovere di agganciare tutte le opportunità ancora valide offerte da Next Generation Eu. Con la professoressa Corazza, intervistata anche la professoressa Cecilia Tomassini, docente UniMol di Demografia, che ha posto l’accento su alcuni aspetti specifici, come l’importanza di diversificare gli studi sulle aree interne perché proporre soluzioni generiche, standardizzate significa proporre soluzioni inefficaci e approssimative che minano appunto il domani di tutta l'Italia.
Qui l'approfondimento del Sole 24 Ore: